Con l’età la nostra massa ossea diminuisce e lo scheletro diventa progressivamente più fragile, accentuando i rischi di fratture dovute anche solo a piccoli traumi.
Si tratta di una patologia chiamata osteoporosi, un problema dovuto al mancato sviluppo di nuovi osteoblasti, cioè delle cellule che elaborano la matrice extracellulare del tessuto osseo, dovuto a fattori genetici, ormonali ma anche metabolici. Relativamente a questi ultimi, secondo una ricerca dell’ospedale di Girona e dell’Università Reus in Spagna, si può intervenire attraverso una dieta equilibrata. È stato rilevato, infatti, che seguire una Dieta Mediterranea per due anni fa aumentare i livelli di osteocalcina nel sangue e le concentrazioni di P1NP, con effetti protettivi sulle ossa.
Il beneficio salutistico dell’olio extra vergine d’oliva sarebbe dovuto all’oleuropeina, un fenolo caratteristico proprio dell’olio extra vergine, che migliorerebbe la differenziazione delle cellule staminali mesenchimali negli osteoblasti. Di particolare importanza il fatto che lo studio spagnolo si è basato sull’esame clinico di uomini anziani, ad alto rischio di malattie cardiovascolari. Coloro che seguivano una Dieta Mediterranea con olio d’oliva avevano un assorbimento di calcio del 19% superiore al gruppo test, ma anche superiore al gruppo che aveva seguito una Dieta Mediterranea senza olio d’oliva sostituito da noci. Tra l’altro, il consumo di olio extra vergine di oliva, con conseguente aumento di osteocalcina, sarebbe anche positivamente associato con la secrezione di insulina. Precedenti studi avevano infatti associato l’aumento della densità ossea in soggetti con diabete di tipo 2 a iperinsulineamia e resistenza all’insulina.