Ecco la prima opera monografica voluta dal Consorzio di Tutela per raccontare gli ultimi 100 anni della denominazione veronese in occasione di Expo. Tra i temi trattati paesaggio storico, biodiversità, etichetta verde, valorizzazione dei singoli terroir, ricerca molecolare, vitalità del suolo.
Oltre 30 autori e più di 10 fotografi impegnati in un lavoro articolato ed originale, quasi un affresco a più mani, per delineare le tante azioni poste in essere da Consorzio sul fronte della ricerca e dell’innovazione e per testimoniare il grande lavoro fatto dai migliaia di produttori negli ultimi 100 anni.
Generazioni che nel tempo hanno fatto le giuste scelte agronomiche ed organizzative senza mai rinnegare la propria coerenza stilistica e la naturale vocazionalità produttiva.
Questo volume riassume infatti numerosi progetti sviluppati o in divenire che possono consentire al Sistema Soave di riaffermare la sua identità.
L’originalità dell’iniziativa sta proprio nel reinterpretare l’ormai storico rapporto vino-territorio in una nuova chiave di lettura.
Qui i numerosi ed autorevoli contributi mirano a rendere protagonista il terroir, il luogo dove l’evoluzione e l’affermazione del vigneto nel suo divenire definisce forme e figure del paesaggio.
«Per una denominazione come il Soave – evidenzia Aldo Lorenzoni, direttore del Consorzio e ideatore del volume – dove esiste un’importante eredità originata da un contesto storico, culturale e ambientale particolarmente distintivo, era importante ribadire la propria unicità sfruttando tutto il patrimonio espresso nei diversi terroir che lo compongono».
Doppio l’obiettivo del lavoro: da una parte definire e alimentare i vantaggi competitivi sugli altri sistemi produttivi che si affacciano sui mercati; dall’altra cogliere tutte le sfide e le opportunità che un territorio così bene definito e caratterizzato può ancora proporre.
“Soave: Origine, Stile e Valori” non è quindi solo uno strumento di studio e consultazione ma anche un lavoro che evidenzia le tante sfide e responsabilità a cui sono chiamati i viticoltori in persona, primi costruttori di bellezza e di paesaggio.
Il progetto si articola in tre capitoli.
Con “Origine” si declinano, da un punto di vista naturalistico ed umano, gli elementi distintivi di un sistema produttivo sicuramente non replicabile.
Definendo il paesaggio del Soave come una identità intrisa di valori profondi, si raggiungono due obiettivi: raccontare meglio le peculiarità del Soave e prendere coscienza delle criticità che ogni giorno i produttori sono chiamati a superare.
Con “Stile” si vuole sottolineare come, accanto al patrimonio naturalistico, solo la capacità di mettere in discussione obiettivi e risultati può consentire di raggiungere nuovi traguardi. In questa direzione il Sistema Soave può oggi essere accreditato come un ideale parco enologico e come meta di un nuovo turismo che impegna i produttori a cambiare sensibilità nel gestire la vigna e l’accoglienza in cantina.
La terza parte del volume è dedicata ai “Valori” del Soave, alcuni consolidati e inalienabili, altri da sviluppare come elementi competitivi. Il progetto del Soave come paesaggio viticolo storico ne rappresenta forse la migliore sintesi, mentre biodiversità, qualità biologica del suolo, vigne, cru e nuove modalità di comunicazione costituiscono le tematiche forti a cui il Consorzio sta lavorando per ribadire l’unicità del comprensorio.
La prima presentazione del libro sarà fatta a Roncà, in provincia di Verona, nell’ambito della manifestazione Vini e Vulcani, Giovedì 14 Maggio ore 20.00, con il sostegno del Banco Popolare di Verona.